Miracoli e grazie

operati da Dio

per intercessione

della

Madonna della Quercia

in favore degli abitanti

della diocesi di

Pitigliano, Sovana e Orbetello

tratti da

manoscritti e libri

secoli XVI-XIX

 

 

 

 

INTRODUZIONE

 

                Era consuetudine, a partire dal 1571, dare alle stampe quasi ogni 10 anni  i racconti dei miracoli e delle grazie operati da Dio per intercessione della Beatissima Vergine venerata come Madonna della Quercia.

I libri, di solito, erano scritti dai sacrestani maggiori della Basilica della Quercia, testimoni  dei racconti che i devoti di Maria facevano nel momento che venivano a ringraziarla nel suo santuario per il  miracolo ricevuto.

Quest’opera di divulgazione e testimonianza si è interrotta con l’ultimo libro scritto dal domenicano francese padre  M.Chery nel 1869.

Ho voluto riprendere tale consuetudine iniziando a  raccontare i miracoli e le grazie ricevuti dagli abitanti di Roma, centro spirituale della nostra Fede e come omaggio all’unica confraternita ancora esistente dedicata alla Madonna della Quercia: la Confraternita della Madonna della Quercia dei Macellai di Roma.

Poi sono passato a raccontare  i miracoli che la Madonna ha fatto a persone residenti in altre zone d’Italia.

Questa raccolta è dedicata alla  Diocesi di Pitigliano, diocesi di provenianza di sua Eminenza il Cardinale    Angelo Comastri , arciprete della Basilica di San Pietro in Vaticano,  vicario generale di Sua Santità per lo Stato della Città del Vaticano  e presidente della Fabbrica di San Pietro .

 A lui, maestro nella fede e nell’amore verso la Vergine Maria, che ha provato la mistica  dolcezza  della nostra  Madonna della Quercia, accanto alla quale si è formato negli anni del liceo, dedico questa mia ricerca con la speranza, anzi la certezza che rivolgerà a Gesù e alla Madre celeste le sue preghiere  per la mia famiglia e per la comunità dei devoti di Maria.

 Le storie sono riportate così come sono state scritte all’epoca, volendo evidenziare la storicità del fatto e la freschezza, talvolta l’ingenuità, dei racconti.

Come gli autori di una volta, anch’io ho voluto essere il testimone dell’accaduto, desiderando riaffermare ciò in cui credo fermamente: Maria, madre di Dio e madre nostra non ci lascia né ci lascerà mai soli.

 Per rafforzare tale concetto voglio riportare le parole del grande poeta Dante Alighieri che nel XXXIII canto del paradiso fa dire a san Bernardo:

 

Vergine madre, figlia del tuo figlio

umile ed alta più che creatura,

 termine fisso d'eterno consiglio,

tu se’ colei che l'umana natura

 nobilitasti sì che '1 suo fattore

 non disdegnò di farsi sua fattura.

Nel ventre tuo si raccese l'amore

per lo cui caldo ne l'eterna pace

 così è germinato questo fiore.

 Qui se’ a noi meridiana face

di caritade, e giuso, intra i mortali,

 se’ di speranza fontana vivace.

Donna se’ tanto grande e tanto vali,

 che qual vuol grazia ed a te non ricorre

 sua desianza vuol volar senz'ali.

 La tua benignità non pur soccorre

 a chi domanda, ma molte fiate

liberamente al dimandar precorre.

 In te misericordia, in te pietate,

 in te magnificenza, in te s'aduna

quantunque in creatura è di bontade.

 

 27 Maggio 2009,

 XXV anniversario  della visita di S.S. Giovanni Paolo II  alla Madonna della Quercia di Viterbo                                                                                             

 

                                                                                                     Gianfranco Ciprini

 

 

 

Pitigliano

 

Fatio – sec. XVI

 

 
 


 

 

 

Il  signor Fatio da Pitigliano essendo prigione con i ferri doppo lunga prigionia fu messo alla corda recordandosi delli continui miracoli e gratie, che faceva la Madonna della Quercia con gran fede raccomandossi non solo sostenne la corda, ma anco uscì dalle carceri e per gratitudine portò il voto dipinto in tavola".

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(Acquerello- 1686-  Tratto dal “Libro dei Miracoli” p.111  Bibl. Besso Roma)

 

 

 

Bastiano Elmi - 1488

 

 “Nell'anno 1488 Bastiano Helmi da Pitigliano capitano havendo alcuni inimici quali lo seguitavano per torli la vita; et essendo potenti se ne guardava più che poteva di non dare nelle loro mani. Fu assaltato fuora di Pitigliano poco lontano; quale attualmente deceva la corona della Madonna in honore della Madonna della Quercia; et vedendo che due inimici con le labarde, et con uno spuntone l'haveveno arrivato, cacciò mano alla spada et fece defesa da buon capitano quanto fu possibile: ma li fu tirato dui colpi sopra le spalle della labarda e con li spuntoni nel petto passato da banda a banda una ferita in capo le fu data et anco la coscia sinistra trapassata a tale che li nimici giudicorno fermamente che fusse morto come invero fu anco giudicato da medici et cerusici ma la Madonna della Quercia da quello chiamata mentre quando invano li nimici havevano cercato di torli la vita poichè con le sue gambe caminò così ferito alla propria casa et del tutto risanò in breve et in segno della ricevuta gratia portò il suo voto grande che anco si conserva 1488 a di 6 maggio".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(Acquerello- 1619-  Tratto dal “Libro dei Miracoli” p.36  Bibl. Besso Roma)

 

 

 

 

Sovana

 

Bastiano Elmi – 1488

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(T.Bandoni 1625 ms. c10-10v)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(T.Bandoni 1628 p.18-19)

 

 

 

Di un capitano della città di Sovana ferito a morte, e sanato

 

 

 

 

Due angeli buono e cattivo sotto metafora di due sorte di venti ci propone lo Sposo nella Cant.4 : Surge Aquilo, et veni Auster, il vento aquilone è il demonio angelo cattivo; vento australe è l’angelo buono, detti venti per la loro velocità: Qui facit Angelos suos spiritus, sal.101, dal vento aquilone del cattivo, ab aquilone pendetur omne malum; dal vento austro ogni bene de l’angelo buono, Deus ab austro veniet,  Abac.

Permette Iddio , che il cattivo vento soffi contro li suoi devoti nelle tribolationi subito li commanda, che fugga, e che vada via: Surge aquilo, ma che venga il buono australe dell’aiuto di Dio e del suo angelo, comparisca l’aiuto di Maria, quale comanda alli buoni et alli cattivi angeli: la ragione di ciò, che permetta li travagli, acciò si sentino gl’odori soavi del decoro di Maria, ut fluant aromata illius, d’oratione, di devotione si sentino le gratie e favori di Maria. Fu battuto et tribolato dal primo vento aquilone un capitano detto Bastiano Helmi da Sovana, quale havendo alcuni soldati inimici suoi, mossi dal vento aquilone diabolico, soffiando sempre ira et insidie verso il detto capitano, cercavano di torli la vita; onde havendolo appostato una volta fuori della città poco lontano, mentre che attualmente diceva la corona in memoria della Madonna della Cerqua, della quale era divotissimo, come tanti cacciatori bramosi della preda vicina dissero, questa volta capitano non uscirai dalle nostre mani vivo, e con alabarde, spiedi, e spade tiravano alla vita del capitano,  quale in bocca, e nel cuore sempre haveva la Madonna della Cerqua, mi dia aiuto contra  hostes tuos, et havendo messo mano alla spada, si difese da coraggioso capitano, fu nondimeno ferito con una labarda sopra le spalle dall’una e l’altra parte come di un colpo di accetta, doppo fu percosso con uno spuntone, passato il petto dall’altra banda, havendo un altro colpo sopra il capo, un’altra ferita nella coscia sinistra passata dall’altra banda, et altre ferite, talchè cascato in terra e lasciato per morto dalli suoi nemici, ecco che finito il vento aquilone, comparisce l’austro del vento di Maria; che levatosi in piedi ritornò a casa dove fu medicato, et in breve sanato.

Portò il suo voto grande, che anche si riserva in chiesa fra li più miracolosi voti di Maria, e l’odorose soave di devote orationi, et limosine ancora a tempi nostri si sentono da quella città di Sovana e suoi contorni in visitare questa santa Cerqua, l’anno 1488.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( N. M. Torelli 1725  pp. 87-88)

 

 

 

 

 

 

 

 

Antonio di Marinel  e compagni - 1491

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(Acquerello- 1619-  Tratto dal “Libro dei Miracoli” p.70  Bibl. Besso Roma)

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

( N. M. Torelli 1725  pp. 142)

 

 

Orbetello

 

Cinzia Valloni - sec. XVI

 
 

 

 

 

 

 


Affresco Lunetta chiostro cisterna sec. XVII

 

 

 
 

 

 

 


       

 

 

 

 

              Museo Ex Voto della Basilica della Quercia

                                      Tav. n°136

 

                                                                                           

                                                                                         (Acquerello- 1686-  Tratto dal “Libro dei Miracoli” p.5

                                                                                                     Bibl. Besso Roma)

 

 

Gli indemoniati vengono liberati  per intercessione dalla Madonna della Quercia

 

"Il sig. Giovan Francesco da Sutri essendo stato 10 e più anni con una malia. Pietro di Cinthio da Vetralla per 3 anni continui, il quale a guisa di un lupo urlava e sempre bisognava tenerlo legato per il danno che faceva. Giacomo di Castel Gandolfo. Una donna decta Artemisia da Velletri, Maddalena Biscotti da Orvieto, Cinthia Valloni da Orbetello et altri innumerabili che per brevità si tralasciano racomandandosi a questa Beata Vergine furno liberi.

 

Li pucti ancora guasti e tocchi dalle streghe, nell'entrar che fanno dentro questa Santa Cappella di B. Vergine toccando l'albero della S. Quercia ritornano sani come lo dimostrano casi succeduti et è occorso molte volte nel tempo della Fiera esser buon numero di huomini e donne amalate e spiritate e tutti o la maggior parte sono rimaste sane e liberi dal demonio e dalle malie e altre infermità".

 

 

 
 

 


                    (Acquerello- 1686-  Tratto dal “Libro dei Miracoli” p.5 Bibl. Besso Roma)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(N.M.Torelli 1725 pp. 138-139)

 

Luca Mariani  - 1584

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 


( T. Bandoni1631pp.92-93)

 

Nell’Anno 1584 . Un’huomo detto Luca di Giovanni Mariani da Orbetello, essendo stato infermo doi anni continui più morto che vivo giacente in letto con doglie artetiche, che in tutte le giunture del corpo gli davano gran molestia, e la doglia sciatica , che lo faceva gridare senza mai trovare riposo giorno ne di notte, havendo principio questa malattia da una cascata da un arbore, ne trovando mai medicamento alcuno, ancorchè de molti ne provasse, che lo potesse risanare; ma la Madonna della Quercia pose in cuore ad alcune donne di Orbetello, che lo visitassero, le quali esortandolo a patienza, gli facevano buon animo che se egli si raccommandava alla Madonna della Quercia, al certo, si saria risanato, raccontandogli molti miracoli, che havevano uditi e veduti operare da detta Madonna. Prese Luca tanta gran speranza della Madonna che subito con molte lacrime se gli voltò pregandola, che gli volesse dare la desiata sanità, promettendogli di pigliarla per sua Divota e dopo essersi confessato e communicato, il giorno seguente risanò perfettissimamente, se gli partì il dolore ne più sentì doglia artetica ne sciatica, e portò il suo voto, che è una statua intiera vicino alla seconda colonna a mano destra

 

 
 

 

 

 


(N.M.Torelli 1725 p. 327)

 

 

 

Francesco Franchini  - 1629

 
 

 

 

 

 

 

 


(T. Bandoni 1634 p.12)

 

A di 8 ottobre 1629. Francesco Franchini da Orbetello, disse che nel mese d’agosto passato era stato infermo d’una  postema dietro al sedere, la quale per essere enfiata gli dava gran fastidio nel  caminare, che perciò stette tre mesi in letto con dolori eccessivi, e per esser già infistolita, il  cerugico giudicava che non ne potesse mai  sanare, ricorse alla Madonna della Quercia, e come benigna lo sanò incontinente, per il che venne scalzo quasi tutto il viaggio a render gratie alla Beatissima Vergine con il voto, e relatione

 

Bartolomeo Mariscetti  - 1629

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(T. Bandoni 1634 pp.12-13)

 

A di detto [ 8 ottobre] Bartolomeo Mariscetti da Orbetello disse che nel mese d’agosto passato, li venne male nella gola, di modo tale che non poteva inghiottire ne meno l’acqua, specie di scarantia, durandoli otto giorni con febbre maligna, con l’aiuto della Madonna, alla quale di tutto cuore raccommandandosi, si risanò con stupore di tutti li periti medici.

Disse di più che venendo a Viterbo per alcuni suoi negotij, quando fu al ponte alla Badia se gli fece male, venendoli un flusso di sotto e di sopra, non potendo ritenere cibo di sorte alcuna, ritornato in Orbetello fu tenuto come fosse morto e di nuovo ritornò alla fontana viva delle gratie della Madonna della Quercia, subito sanò e portò il voto

 

 

 

 

 

 

Battista Scaramuccia  - 1629

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( T. Bandoni1631 pp.134-135)

 

 

 

Un altro caso si pone qui, havendone havuto relatione alli 9 di settembre 1629, simile a questo d’un certo Battista Scaramuccia da Toscanella habitante in Orbetello, il quale dice che quindici anni sono in circa , portò un voto per gratia ricevuta, e questo che volendo condurre una vacca legata in Orbetello per servitio del macello, si sciolse e tutta infuriata venne alla volta del detto Battista e con le corna lo percosse nella pancia per ucciderlo e tanto fu gagliardo il colpo, che non poteva rihavere il fiato, ne parlare; ma nell’interno del suo cuore chiamava in suo aiuto la Madonna della Quercia, dalla quale sperava la vita, di maniera che volendo la vacca far l’istesso un’altra volta, egli animosamente  la prese per le corna, la legò come una pecora e senza fastidio la macellò

 

 

 

 

 

Virginia di Francesco Paoli- 1637

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(G.Gallesi pp.73-74)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Successo di molta maraviglia fu quello che personalmente  riferì   Francesco Paoli da Orbetello, quale depose, che stando la sua  consorte Virginia, la domenica doppo la festa del Corpo di Christo, alla sua fenestra per mirare alcuni pedoni, che correvano il palio, teneva in braccio una sua figliolina chiamata Vincenza di quattro mesi fasciata sì, ma non molto stretta; onde quella bambina uscì dalle fascie, e dalle materne braccia, cadendo dalla finestra in strada; la madre vedendo la fanciulla andar per l’aria a una certa, e secura morte, esclamò, Vergine santa della Quercia aiutala; la onde questa pietosissima Vergine gratiando quella, che a lei di cuore ricorreva, spedì subito come piamente si può credere un angelo celeste, quale sostentando la cadente fanciullina, la pose in terra senza veruna offesa, benchè la finestra di dove ella cadde fusse alta più di 35 braccia: corsero le genti per  accorla non già viva , ma morta e infranta, ma la trovorno che stava in terra sana e ridente, con infinito stupore di tutti, e con raggione; Ben è vero, che volse Maria che si vedesse nella testa di quella bambina, un poco di scrostamento, forsi per denotarci, che da questo segno facessero le genti certa sicureza che senza l’aiuto suo di sicuro sarebbe stata infranta, anzi morta. Vennero il padre e la madre insieme a portare un poco di argento per la ricevuta gratia, e si pigliò la loro depositione con testimoni sottoscritti

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 


(V. Malanotte p.175)

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 


( A. Borzacchi p. 222)

 

 

 
 

 

 

 

 


(N.M. Torelli 1725 p. 222)

 

 

 

 

Caterina Gottierez - 1664

 
 

 

 

 

 


( A.S.M.Q.  vol. 127 c.12v)

 

 

A di 28 novembre 1664

Comparve nel detto giorno la signora Catarina Gottierez moglie del signor Giovan Domenico Cursi, habitante in Orbetello, quale riferisce di esser stata inferma lungamente cioè per  otto mesi  si è  medicata con più medicamenti senza frutto , per il che fu avvisata et essortata a raccommandarsi  a questa Vergine della Quercia, come fece, e presto restò sana et ha portato il suo voto, a gloria della Vergine

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( V.Malanotte pp.227-228)

 

 

 

 

 

Fulvio Cassadei - 1674

 

 

 

 

 

 

 

 

(V.Peroni  1685 p.230 )

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 


( A.Borzacchi 1696 p.299)

 

Capalbio

 

 

Filippo e il figlio Francesco - 1515

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(Acquerello- 1619-  Tratto dal “Libro dei Miracoli” p.92 bibl. Besso Roma)

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( A.Borzacchi  1696 pp.44-45)

                                              

 

 

 

 

 

 

 

Magliano

 

Antonio Pelegri- 1637

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(V. Galesi 1642 pp.68-70)

 

         

Antonio Pelegri da Magliano, venendo da Vetralla per andare a casa sua con alcune some di vino, entrò in una strada assai stretta, dove correva di molt’acqua, e portò il caso che una lamata di terra cascasse avanti un cavallo, che il medesimo conduceva; onde l’acqua da quella terra ritenuta, crebbe in guisa  che dava da pensare assai a detto Antonio, quale di maggior timore si riempì, vedendo che ancora dietro si era allamata una gran falda di terra, ond’egli si trovava serrato in mezo all’acqua, quale da quella terra, quasi da forti argini e ripari sostenuta, venne ad augumentarsi in modo che non potendo una di quelle lamate resistere a tanta peina, cedè il passo all’acque, quale con tale impito sgorgorno, che portorno via a viva forza il detto Antonio e il cavallo ben 300 braccia, restando alla fine il misero Antonio fra la mota sepolto quasi tutto, non se li scorgendo altro, che parte della testa, e una mano; i compagni di lui, che adietro erano  restati, imaginandosi l’infelice successo, per non vedere Antonio, l’andorno cercando per accertarsi dove era e al fine trovorno , che stava sepolto in quella lamata, dando segni di render l’anima a Dio, non dimeno non mancorno levarlo da quel luogo più per darle sepoltura che per altro, ma contro ogni espettatione, accostatesi a quel corpo per prenderlo, trovorno che non solo era vivo, ma del tutto salvo senza veruna offesa, con maraviglia e stopore di tutti, l’interrogorno però di molte cose, ma disse che il tutto lo riconosceva solo dalla Madonna della Quercia, alla quele dal principio si era raccomandato di vivo cuore. Lo condussero a casa libero da ogni lesione, et egli insieme con molti  testimoni , pochi giorni doppo il narrato successo, venne a deporre questo fatto prodigioso, e si sottoscrissero.  

 

 

 

Ruggero Pacetti - 1637

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(V. Galesi 1642 pp.71-72)

 

Testimonio di ciò[ che (la Madonna della Quercia) giamai chiude l’orecchie a prieghi de fedeli, né mai scarsa si mostra a dispensarci li tesori divini)  ne sia Hipolito Pacetti da Magliano in quel di Siena, il quale condusse in questo tempio sacro un suo figliolo detto Ruggiero di anni  dieci, per render gratie alla Vergine santa, che dui volte haveva liberato detto Ruggiero dalla morte; la prima volta fu, che essendo egli di anni sette, cascò da un somaro, e restò privo di moto, essendoli divenuto il corpo tutto negro, e le labbra a guisa di un che muore: Votò all’hora il padre a questa miracolosissima Vergine il detto figlio, creduto affatto morto, e con stupore di tutti, subito votato alla Madonna della Quercia, tornò in vita, come non havesse havuto cosa alcuna; il medesimo Ruggiero ritrovandosi dui anni doppo a questo successo amalato di febbre continua che era divenuta maligna, con gran copia di magnatte, che il più del tempo lo tenevano morto con brutti accidenti, non si trovando medici né medicamenti che a si estremi pericoli sovenir o giovar potessero, raccomandò il padre la vita del figlio a quella Signora che volta glie l’haveva concessa, et ella reiterando la gratia, lo rese sano, che però come grato portò il voto , quale sta con gl’altri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(V. Malanotte 1666  pp. 174 – 175)

 

 

 

Ippolito, Ruggero e Luc’Antonio Pacetti

1645

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( N. M. Torelli 1725  pp. 345-346)

Montemerano

Giovanni di Paolo e Desiderio Coltellucci     1642

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


                                                                 (V. Galesi  1642 pp.71-72)

 

 

 

 

 

Vennero a questa casa dui compagni, per rendere gratie infinite alla Madonna della Quercia per un segnalato favore, che hebbero l’uno e l’altro, il primo chiamato Giovanni di Paolo, il secondo Desiderio di Hercole Coltellucci, ambidui di Monte Marano in quel di Siena, il primo perché nel mese di maggio era stato grandemente travagliato per un mese continuo dalla febbre maligna, fatto spedito da medici, ma per intercessione della Vergine Santissima della Quercia, alla quale fece ricorso, subbito hebbe perfetta sanità contro ogni aspettativa de medici, il secondo similmente dalla medesima mano di Maria , fu liberato da una maligna febbre, che per lo spatio di quattro mesi fu talmente travagliato, che li medici l’havevano fatto spedito, tanto più che era anche aggravato da dolori  interni , che infinitamente lo tormentavano, venendo  dico questi dui per render gratie a Maria , avvenne che essendo arrivati al fiume detto Fiora in tempo, che era gonfio d’acqua per una piena grandissima, che di fresco era venuta tutti dui con il cavallo, sopra del quale uno in sella, l’altro in groppa stavano, cascorno dentro del fiume a discrettione della corrente, eglino vedendosi sommersi nell’onde sotto il cavallo, non sperando haver’altro aiuto, fecero ricorso alla Madonna della Quercia, quale in questa occasione di nuovo venne a gratiarli, libberandoli da quell’evidente pericolo di affogarsi, , di dove per l’aiuto speciale della Vergine, uscendo salvi, et libberi con maggiori obligationi, se ne vennero subbito a rendere le dovute gratie

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( forse) Museo Ex Voto Tav. 125 – EX VOTO  1642

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


                   (V.Malanotte 1666 pp 200-201)                                                                 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                                                              (M. Chery 1869  pp..153-154)

 

 

 

 

 

 

Giovan Paolo di Lorenzo  - 1715

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( A.S.M.Q. vol. 127 c.58)

 

 

 

 

 

 

 

A di 10 marzo 1715

Giovan Paolo di Lorenzo di Montemarano guarito di una cancrena nella gamba sinistra, poco doppo gli ne sopragiunse un’altra nella medesima gamba assai peggiore dell’altra, di cui era già guarito, a segno, che gli si vedeva l’osso ; fece voto di venire a visitare questa Beatissima Vergine della Quercia, alla quale con viva fede si raccomandò, et in breve ne restò sano. Il fatto seccesse nel mese di agosto dell’anno scorso 1714:  Alli 17 gennaro prossimo passato gli sopragiunse una grandissima strettezza di petto, che gl’impediva affatto il respiro, per il che dubitava di morire, né provato alcun giovamento dalli medicamenti presi per molti giorni, ricorse di nuovo alla BeatissimaVergine confermando  il voto già fatto di venirla a visitare, et in breve tempo guarì. Il sudetto giorno venne a sodisfare il suo voto con ringraziare la Beatissima Vergine della duplicata grazia riceuta per sua intercessione.

Fra Angelo Maria Crispoldi sagrestano maggiore mano propria

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Montiano

 

Lucchinetta di Simone  - 1659

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(V.Malanotte pp. 213-214)

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(A.Borzacchi   pp.262- 263)

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( N. M. Torelli 1725  p. 239)

 

 

Piancastagnaio

 

Frate Lorenzo – fine sec. XV

 

 

 

"Frate Lorenzo da Piano Castengnaro, essendo infermo de grave infermita et facti molti remedi con medecinali ultimo saraccomano alla Vegene Maria in questo luoco et ebe la gratia anno domini 14[94]"

 

 

 

 

 
 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                    Museo Ex Voto  Tav. 1 ‑ Tempera su tavola (26 x 27) sec. XV

                                 

In Italia, rarissime sono le tavolette  del sec. XV datate: una (con l'anno 1489) è presso il Santuario di S. Maria delle Grazie a Covignano di Rimini, un'altra è conservata alla «Madonna dei Miracoli» di Lonigo (Vicenza).

 

 

 

Bartolomeo di Benedetto  - 1667

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


   ( A.S.M.Q.  vol. 127 c.15v)

 

A di primo di ottobre 1667

 Bartolomeo di Benedetto Cortini da Piancastagnaio in quel di Siena venne qua narrando come hieri fece otto giorni si svegliò la notte con dolore grandissimo d’un braccio senza poterlo muovere punto come perso quale veduto dai cirusici questo dissero essere male  di goccia e così stette con questo dolore due giorni e due notti senza poter mai riposare, la terza notte si raccomandò a questa Santissima Vergine e subito gli cessò il dolore e cominciò a maneggiare il braccio e la mano e si trovò libero, et è venuto a visitare e ringratiare la Madonna Santissima di tanta gratia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

Port’Ercole

donna Solomea Micheli e figlia  - 1602

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


et è questo fatto registrato a 27 di maggio 1602, nel libro ove si scrivono i Miracoli, dal padre sagrestano fra Tomaso Bandoni da Lucca, e tutti quelli che al tempo suo sono stati presi autenticamente, si porranno in questi seguenti capitoli, et i più prodigiosi saranno notati.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(T.Bandoni 1631 pp. 121-122)

 

 

Madonna Solomea Micheli, et Hipolita sua figliuola habitanti in Portercole, ambedue dissero di essere state ammalate più tempo di febbre, e dolori di corpo pericolosi della vita, talche si condussero in extremis, havendo ancora loro hauto l’oglio Santo, et in quell’agonia fecero voto alla Madonna della Quercia, dalla quale riceverno la vita, e la sanità, e personalmente vennero a visitare la Madonna, e questo fu alli 6 di giugno 1602

 

 

 

 

 

 

 

Girolamo di Sirene, Ottavio e Pietro Coletta, Francesco Campagnoli  e Sebastiano Bufalino - 1637

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(V.Galesi pp. 67-68)

 

Degno di memoria in vero fu il caso, che alcuni gratiati da questa Santa Vergine unitamente raccontorno, quali furno Girolamo di Sirene, Ottavio Coletta, Pietro Coletta, Francesco Campagnoli e Sebastiano Bufalino da Durazzo nel Regno di Napoli , li quali da questa Santa Vergine furno preservati in vita, ritrovandosi in estremo pericolo di inevitabil morte, percioche essendo eglino con alcuni altri, che in tutto facevano il numero di  15 in una barchetta vicino al porto di Port’Ercole; levandosi in un subito una infuriata burasca di venti, quale commosse una grand’onda in modo che coprì la barca con quanti dentro vi erano, ritrovandosi ancora( che fu il maggior spavento) sottosopra la barca; onde  precipitorno tutti quelli huomini in mare a discretione dell’irate onde; in caso tanto pericoloso invocorno con tutto il cuore li sopranominati, l’aiuto della Madonna della Quercia, la quale non mancò soccorrere pietosamente, poiché tra l’onde udivano una voce che diceva invocate la Madonna della Quercia, qual non manca soccorrere gl’afflitti, che vi darà aiuto; rinnovorno le preci, e subito( oh prodigij di Maria) comparir si vidde un fanciullo con un barchetto, o schifo, e invitandoli a uno a uno a entrare nel barchetto, a uno per volta, condusse tutti sani e liberi al desiato lido; quando quelli afflitti si viddero in salvo, volsero  riconoscere il giovane di tanto benefitio offrendoli buona paga, ma soggionse il celeste messo, rendete gratie alla Madonna della Quercia, che lei vi ha liberati, e senza prender cosa alcuna in un subito disparve onde si crede e con ragione, che questo fusse  un Angelo dalla Regina del Cielo mandato a liberar quelli suoi servi, acciò non rimanessero estinti nell’onde, e di tanta e sì segnalata gratia, per segno di gratitudine vennero tutti a reverir Maria portando il voto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( A.Borzacchi pp. 220-221)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(N.M.Torelli 1725 pp. 254-255)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Santa Fiora

 

Cipriano Amadei   - 1637

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(V.Galesi p. 64-65)

 

 

 

Cipriano Amadei da Santafiore, venne di persona a questa Santa Casa, per render gratie alla Vergine Santissima, per haver ricevuta una gratia molto singolare, che fu questa; si partì il siddetto per Roma, e non molto lontano fu arrestato da molti banditi, e havendolo fatto prigione con un suo compagno, li fecero scrivere una lettera a un suo fratello, acciò li mandasse per suo riscatto 600 scudi, la qual lettera mandò per quel suo compagno, dicendo essi che se tra sei hore non era arrivato con li detti danari, haverebbero ucciso detto Cipriano, il quale mentre che si trovava in questa angustia, si raccomandava alla Madonna della Quercia, et ecco all’hora si vidde comparire avanti una bellissima, ma grave Donna vestita di bianco, quale li disse, non temere, che sono venuta qua per tuo aiuto, e sciogliendolo da legami, gli disse, vieni dietro a me , come fece, stando li banditi come adormentati, e non fu niuno di loro, che si risentisse.

Alla fine in compagnia di quella Donna, il detto Cipriano si partì dal luogo dove era ligato, e arrivato che fu vicino a Santa Fiore, sparì  la  Donna, lassando Cipriano in luogo sicuro, e all’hora cominciò a gridare Madonna della Quercia voi sete quella, che mi havete liberato dalle mani de miei inimici, e incontrando il suo compagno alla porta della città, che portava  buona  somma di danari, raccontò il tutto, che li era successo con grand’allegreza, e venne come si è detto alla Madonna, portando il voto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( A.Borzacchi  pp.217-218)

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( N.M. Torelli 1725 p. 145)

 

 

 

 

 

 

GiovanGiacomo di Nicolò   - 1659

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(V.Malanotte p.215)

 

 

Angelo Angelini   - 1716

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 


( A.S.M.Q. vol.127 c.61 )

 

 

Angelo Angelini di Santa Fiora passando nel mese di giugno dell’anno scorso 1716 per Magliano di maremma per andare a mietere si pose a sedere per mangiare; alzatosi poi nel dare il primo passo cadde, e si spezò la gamba sinistra. Dubitando li chirurghi che potesse restar stroppiato, egli con viva fede si raccomandò a questa Santissima Vergine della Quercia, e ne ottenne la grazia, mentre perfettamente guarì, e contro l’espettativa delli chirurghi restò senza alcun impedimento. In questo giorno quindici maggio è venuto a ringraziare la Beatissima Vergine della grazia.

Fra Angelo Maria Crispoldi sagrestano maggiore mano propria

 

 

 

 

 

 

 

Saturnia

 

Lorenzo da S. Gimignano   - 1664

 
 

 

 

 

 

 

 


( A.S.M.Q. vol.127  c.12)

 

 

A di 16 maggio 1664

Comparve qui Lorenzo da S. Gimignano habitante in Saturnia riferì come egli hebbe in una coscia una cancrena che gli haveva mangiato tutta la coscia si raccomandò per ciò a questa Santissima vergine e ricevè la sanità e venne a ringratiare detta Vergine e fece fare il voto

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( V. Malanotte  p.226 )

 

 

 

Scansano

 

Andrea Mucciarelli  - 1708

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( A.S.M.Q. vol.127  c.43v )

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A di 26 maggio 1708

Venne a questa chiesa della Beatissima Vergine sotto il titolo della Quercia a render le dovute gratie Andrea Mucciarelli da Scanzano diocesi di Pitigliano per havere ottenuta la salute già disperata da medici per una caduta mortale con percossa del capo in modo, che si era ammaccato notabilmente il cranio, per quale infermità privo de sensi restò nove giorni senza prender cibo, con sostentarsi d’acqua pura; onde considerato tal pericolo ricevè l’estrema untione, ma invotito da Caterina di Nicola sua moglie a questa Santa Imagine ricevè in breve la salute.

Narrarono le predette gratie in chiesa in presenza dell’Eccellentissimo signor dottor Giuseppe Penna, e del signor Lorenzo Betti, che si sottoscrissero. In fede

Fra Giovan Antonio Maria Manelli , sagrestano maggiore mano propria

Io Giuseppe Penna affermo quanto sopra mano propria  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( N.M. Torelli 1725 pp. 233-234 )

 

 

 

 

 

 

Sorano

Damiano Monaci - 1710

 
 

 

 

 

 

 


( A.S.M:Q. vol.127 c.51v )

 

 

 

 

A di  maggio 1710

Maestro Damiano Monaci  svizzero ritrovandosi infermo in Sorano nello Stato di Firenze, disperato già da’ medici, e perciò munito di tutti li santissimi sacramenti  aggravato in modo del male che l’aveva reso affatto prossimo al morire, e lavato di mente parveli di  ritrovarsi avanti a questa Santissima Imagine, ove non era mai stato, fece voto alla Madonna di volerla venire a visitare se gli fusse stata per la di lei potentissima intercessione restituita la salute, et in un subito tornato perfettamente in se  sano di mente  cessò la febre et in breve tempo fu fuori di pericolo e poi sanò; nel sudetto giorno è venuto a ringraziare questa Beatissima Vergine di grazia sì singolare da lui ricevuta.

Io mastro Damiano Monaci confermo di aver riciuto la sudeta gracia per ciò mi  sono sottoscritto mano propria

Io fra Angelo Maria Crispoldi sagrestano maggiore mano propria   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 


1710 Monaci Torelli 25  p.178  .JPG

 

 

 

 

 

(N.M.Torelli 1725  p.178 )

 

 

 

Casella di testo:  Predica a Sorano 21 Aprile 1596

 

 

(A.S.M.Q.Vol.160 c.44)

 

Die 21 Aprilis doppo il saldo hauto dal molto reverendo padre priore scuti tre et baiochi sessanta de pauli et uno scuto de quatrini disse haverli hauti da fra Stefano Monsacrati dalla predica di Sorano alla quale per suo viatico hebbe scuto uno et baiochi octanta con il suo compagno fra Donato converso. Restan netti scuti doi et baiochi ottanta

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Triana

 

 

Francesco di Santi  - 1716

 

 

Casella di testo:

 

( A.S.M.Q. vol.127 c.60v )

 

 

 

Maggio 1716

Francesco di Santi di Triana  ritrovandosi nel principio del sudetto mese di maggio infermo con puntura e spedito già da’ medici ricevè li santissimi sacramenti della confessione e Viatico, doppo de quali fatto voto di venire a visitare questa Beatissima Vergine della Quercia, alla quale umilmente si raccomandò, in breve uscì di pericolo e poi perfettamente risanò.

In questo giorno 30 maggio è venuto a sodisfare il suo voto, et ha raccontata la sudetta grazia riceuta per l’intercessione della Beatissima Vergine

Fra Angelo Maria Crispoldi sagrestano maggiore manu propria

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

BIBLIOGRAFIA

Fonti manoscritte

 

Archivio Storico del Convento di S. Maria della Quercia (A.S.M.Q.)

  • Vol. 127, Miracoli e grazie, dal 1647 al 1748  

Archivum Generale Ordinis Praedicatorum (AGOP)- Roma , S. Sabina

  • Cronica Conventus Sanctae Mariae de Quercu, XI9400
  • Res Historicae, XI9500  

Archivum Fratrum Praedicatorum (AFP)- Roma , S. Sabina

  • Torelli Nicolò Maria, Istoria del Convento della Quercia, 1706, ms.pp.641-688

Biblioteca Comunale degli Ardenti, Viterbo  (B.C.A.)

  • Bandoni Tomaso, manoscritto autografo del 1625 su cui fu condotta l'edizione Scelta d'alcuni miracoli e gratie..., Viterbo, 1628

 

 

 

Biblioteca Besso, Roma

  • "Il Libro dei Miracoli", Codice cartaceo manoscritto e acquerellato, 1619 (pubblicato per intero)
  • Bellissimo miracolo della gloriosa Vergine Maria SS. ma della Quercia di Viterbo, Viterbo, 1750
  • Lermil N., Miracolo operato dall 'Altissimo per intercessione della S.S. Vergine sotto il titolo della Quercia a pro di un suo devoto, che venendo da S. Casciano paese della Toscana per visitarla, fu assassinato, e forato il collo e dalla Madonna S.S. risanato, s.n.t. 1850 ca.
  • Romagnoli Antonio M., Leggenda sopra un voto offerto alla Madonna della Quercia di Viterbo, scritta dall 'autrice del poema Batilde regina Franchi, 1854, ms.

 

 

 

 

FONTI EDITE

- Relatione dell'incoronatione della miracolosa immagine della Madonna SS. della Quercia protettrice universale fatta il dì 30 Maggio dell'anno 1706 dall'Em.mo sig. card. Andrea Santacroce Vescovo di questa città di Viterbo e di molte gratie in detta occasione operate, composta da un divoto e dedicata all 'istessa sacrosanta immagine, Montefiascone, 1706 (Accademia dei Lincei-Fondo Corsiniano 171.A.27/14)

- Relatione della miracolosissima immagine della Madonna della Quercia, nelle cerbaie di Fucecchio, Lucca, 1640

- Sincera ed esatta relazione del prodigio operato da Dio per intercessione della Vergine SS. detta della Quercia nel dì 7 Maggio 1782, Viterbo, 1782

  • Bandoni T., Scelta d'alcuni miracoli e gratie fatte dalla gran Signora Madre di Dio, detta e nominata la Madonna della Cerqua di Viterbo, Viterbo, 1628(biblioteca S.Sabina Roma –Bibl. Casanatense TXVII.4)
  • Bandoni T., Corona ammirabile de miracoli e gratie fatte dalla gran Signora madre di Dio detta la Madonna della Quercia, Todi, 1631(Bibl.Casanatense EE.X.62)
  • Bandoni T., Paradiso Terrestre della Madonna santissima della Quercia di Viterbo, fiorito di gratie e frutti miracolosi novelli, Viterbo, 1634 (Bibl.Casanatense EE.X.32 –insieme con quello del ’31)
  • Bandoni T., I fiumi quattro del Paradiso Terrestre surgenti dal vivo fonte e tegola della Madonna della Quercia di Viterbo, manifesti per le continue gratie e miracoli, Viterbo, 1636(Bibl.Nazionale Roma –8.48.C.9)  
  • Bonaparte A., Trois ex voto de la Madonne du Chéne à Viterbe, s.n.t. 1850(Bibl.Comunale VT II  A236)
  • Borzacchi A., Historìa della B.ma Vergine della Quercia di Viterbo, Viterbo, 1696( Bibl. Casanatense FF.X.170)  
  • Carosi A., Ciprini G., Gli ex voto di S. Maria della Quercia, Viterbo, 1992  
  • Chery M., Notre-Dame du Chéne. Histoire, miracles, devotion, Paris, 1869 (Biblioteca S.Sabina Roma)
  • Ciprini G., Museo della Basilica di 5. Maria della Quercia in Viterbo, Viterbo, 1979
  • Ciprini G., Un gioiello rinascimentale: Santuario Madonna della Quercia, Viterbo, 1981
  • Ciprini G., La Quercia dei papi. Un Santuario e un borgo amato dai pontefici, Viterbo, 1984
  • Ciprini G., La Madonna della Quercia. Ex voto, miracoli grazie e devozioni, Vitorchiano, 1990
  • Ciprini G., Montefiascone e la Madonna della Quercia , Viterbo 1994
  • Ciprini G., Canepina e la Madonna della Quercia, Viterbo 1994
  • Ciprini G., Un gioiello rinascimentale: Santuario Madonna della Quercia, Viterbo, 1995 (ristampa con aggiunte e correzioni)
  • Ciprini G., L’Università de’ Macellari e la Venerabile Compagnia della Santissima Madonna della Cerqua di Roma, Viterbo, 1998
  • Ciprini G. , Ciprini F.  La Madonna della Quercia. Una meravigliosa storia di fede, Viterbo 2005
  • Cordella R., La Chiesa della Madonna della Quercia a "Capo del Campo "(Norcia), in "Una mostra, un restauro", Norcia, 1987  

 

 

  • Cusano N., La confraternita di S. Maria della Quercia dei macellai romani, Roma, 1986  
  • Galesi G., Parte quinta de miracoli e gratie fatte dalla Madonna della Quercia di Viterbo, intitolata "Tempio spirituale", dato in luce dal P..PF. Giuseppe Galesi Romano, Orvieto, 1642(Bibl.Casanatense EE.X.68)  
  • La Fontaine P., I Grilli o di un'invasione di cavallette a cui soggiacque il territorio viterbese l'anno 1576, Viterbo, 1905  
  • Malanotte V., Miracoli e gratie della Madonna della Quercia di Viterbo, raccolti in più libri stampati in Viterbo, Orvieto, e Perugia, Viterbo, 1666(Fondazione Besso Roma- Biblioteca fondo Goretti VII F 7 )  
  • Mortier A., Notre dame de la Quercia, Paris, 1904  
  • Nelli A., Origine della Madonna della Quercia di Viterbo, Viterbo, 1571(Biblioteca S.Sabina D F I/67)
  • Nelli A., Origine e miracoli della Madonna della Quercia di Viterbo..., ristampata con alcune aggiunte dal R.RE Gabriello Pollioni da Viterbo, Viterbo, 1611( Bibl. Alessandrina Miscellanea Cerrotti XIV C 279)
  • Orbaan I. A. E, Un viaggio di Clemente VIlI nel viterbese, Roma, 1913  
  • Peroni V., Miracoli e gratie della Madonna della Quercia di Viterbo, Viterbo, 1685  
  • Torelli N. M., Miracoli della Madonna della Quercia di Viterbo e sua istoria, Venezia, 1725 (Bibl. S.Sabina)
  • Torelli N. M., Miracoli della Madonna della Quercia di Viterbo e sua istoria con nuovo ordine, e aggiunta, Viterbo, 1793; ristampa nel 1827(Biblioteca S.Sabina)