R O M A

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Miracoli e grazie

operati da Dio

per intercessione

della

Madonna della Quercia

in favore degli abitanti di

Roma

tratti da

manoscritti e libri

secoli XV-XIX

 

INTRODUZIONE

 

                Era consuetudine, a partire dal 1571, dare alle stampe quasi ogni 10 anni  i racconti dei miracoli e delle grazie operati da Dio per intercessione della Beatissima Vergine venerata come Madonna della Quercia.

I libri, di solito, erano scritti dai sacrestani maggiori della Basilica della Quercia, testimoni  dei racconti che i devoti di Maria facevano nel momento che venivano a ringraziarla nel suo santuario per il  miracolo ricevuto.

Quest’opera di divulgazione e testimonianza si è interrotta con l’ultimo libro scritto dal domenicano francese padre  M.Chery nel 1869.

Ho voluto riprendere tale consuetudine iniziando a  raccontare i miracoli e le grazie ricevuti dagli abitanti di Roma, centro spirituale della nostra Fede e come omaggio all’unica confraternita ancora esistente dedicata alla Madonna della Quercia: la Confraternita della Madonna della Quercia dei Macellai di Roma.

Vuole essere, in particolare, un segno di gratitudine e di amicizia fraterna  per il Presidente della Confraternita, Giuseppe Adamo, che quest’anno festeggia il 25° di presidenza;  a lui il riconoscimento di aver fatto rivivere l’antico Sodalizio e  ridato splendore alla  chiesa dedicata alla Madonna della Quercia ,sede spirituale della Confraternita in Roma.

Le storie sono riportate così come sono state scritte all’epoca, volendo evidenziare la storicità del fatto e la freschezza, talvolta l’ingenuità, dei racconti.

Come gli autori di una volta, anch’io ho voluto essere il testimone dell’accaduto, desiderando riaffermare ciò in cui credo fermamente: Maria, madre di Dio e madre nostra non ci lascia né ci lascerà mai soli.

 Per rafforzare tale concetto voglio riportare le parole del grande poeta Dante Alighieri che nel XXXIII canto del paradiso fa dire a san Bernardo:

 

Vergine madre, figlia del tuo figlio

umile ed alta più che creatura,

 termine fisso d'eterno consiglio,

tu se’ colei che l'umana natura

 nobilitasti sì che '1 suo fattore

 non disdegnò di farsi sua fattura.

Nel ventre tuo si raccese l'amore

per lo cui caldo ne l'eterna pace

 così è germinato questo fiore.

 Qui se’ a noi meridiana face

di caritade, e giuso, intra i mortali,

 se’ di speranza fontana vivace.

Donna se’ tanto grande e tanto vali,

 che qual vuol grazia ed a te non ricorre

 sua desianza vuol volar senz'ali.

 La tua benignità non pur soccorre

 a chi domanda, ma molte fiate

liberamente al dimandar precorre.

 In te misericordia, in te pietate,

 in te magnificenza, in te s'aduna

quantunque in creatura è di bontade.

 

 II Domenica di settembre 2008  Festa della Madonna della Quercia di Viterbo                                                                                             

 

                                                                                                     Gianfranco Ciprini

                               

 

SISTO IV- 1481

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“ Sisto IV nell'anno 1481 a di 13 ottobre concesse indulgenza plenaria a tutti quelli che visiteranno la chiesa della Madonna della Quercia la domenica immediatamente seguente la natività della Madonna dalli primi vespri fino alli secondi de medemo giorno; concesse anco che tre giorni avanti e tre giorni doppo detta domenica il Priore della Quercia pro tempore possa istituire confessori secolari e regolari di qualsivoglia religione, li quali possano assolvere tutti quelli che non sono della diocesi di Viterbo da tutti li peccati eccetto quelli che sono riservati al Sommo Pontefice".

 

 
 

 

 

 

 

 


 ( Sisto IV - Acquerello 1619tratto dal “Libro dei Miracoli” pp.20,21- Bibl. Besso Roma)

 
 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( N.M.Torelli -1725 p.p.18-19 )

 

 

INNOCENZO VIII - 1487

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 


( N.M.Torelli -1706 ms. c.4 )

 

Innocenzo VIII  havendo ricuperata la salute da una gravissima infermità per intercessione della santissima Vergine, madò un ricco apparato per l’altare con la sua arme, et per breve dato in Roma il 3 settembre 1487 concesse che in questa chiesa in ogni tempo dell’anno a qualsivoglia persona si possa amministrare il sagramento dell’Eucarestia.

 

 

Lorenzo Cybo (cardinale)- 1490

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( N.M.Torelli – 1725 p. 40 )

 

 

 

 

 

 

 

 

 

( Acquerello- 1619-tratto dal “Libro dei Miracoli”p.166 - Bibl. Besso -  Roma )

 

 

ALESSANDRO VI - 1495

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 


( N.M.Torelli -1725  p. 40 )

 

CLEMENTE VII - 1528

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

( N.M.Torelli -1725  p. 20 )

 

PAOLO III - 1544

 

"L'anno 1544 ritornato il Pontefice di santa memoria Paulo III Farnese con la pace universale de Principi cristiani celebrò la messa all'altare della Madonna et disse che per voto fatto a questa Santa Madonna haveva conchiusa detta pace, però era venuto a rendere gratie a questa santa madre onde diede indulgenza plenaria per S. Francesco fece indorare il palco di esso, et da frati fu fatta la sua statua: allogiò qui in convento trattando con molta familiarità e benignità con il priore e frati, e creò buon numero di cavalieri detti della Quercia, donando loro una collana d'oro con una medaglia in cui vi era da una parte l'impronta della Madonna della Quercia, e dall'altra parte l'arme sua".

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(Acquerello- 1619-  tratto dal “Libro dei Miracoli” p.152   Bibl. Besso Roma)

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 

 


 

 

 

( N.M.Torelli -1725  pp. 22-25 )

 

Un Cavaliere di casa Celsi – 1544

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(Acquerello- 1619-  tratto dal “Libro dei Miracoli” p.72   Bibl. Besso Roma)

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Basilica S.Maria della Quercia -Chiostro della Cisterna –Affresco sec. XVI

 

Maddalena di GiovanBattista Lanzi - 1546

 

 

"Madalena di Giovanbattista Lanzi delle guardie del papa Paulo III havendo abrugiata una camicia per disgratia posta a sciugare al fuoco venne in tanta collera il suo marito che la ferì con una arme in mezo nel petto, et fatto voto alla Madonna della Quercia fu sanata et portò il suo voto: et questa occasione prese il marito male affetto averso della sua moglie dubitando che fusse adultera ma la Madonna demostrò la sua innocenza et la verità".[1546]

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(Acquerello- 1619-  tratto dal “Libro dei Miracoli” p.56   Bibl. Besso Roma)

 

GIULIO III – 1550

 
 

 

 


 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 


                                               A.S.M.Q. Vol..115 Indulgenza Giubileo 1550

 

 

 

     ( N.M.Torelli -1725  p. 25 )

Signora sconosciuta– 1563

 
 

 

 


30 dicembre 1563   A.S.M.Q.  Vol.351 c. 39

 

 

Alessio perugino – 1564

 

 

"Alesio Perugino detto lo spagnolo essendo in Roma hoste da uno che aveva mangiato nella sua hosteria chiedendo il suo denaro giustamente, il pagamento fu che riceve una stoccata nel petto che lo passò dal'altra parte: onde si raccomandò a questa Santissima Madonna della Quercia di Viterbo et col suo aiuto sanò, et salvo portò il suo voto quale è uno delli attaccati grande: l'anno 1564".

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(Acquerello- 1619-  tratto dal “Libro dei Miracoli” p.142   Bibl. Besso Roma)

 

S.PIO V - 1571

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Basilica S.Maria della Quercia -Chiostro della Cisterna –Affresco  1631

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

(Acquerello- 1686-  tratto dal “Libro dei Miracoli” p.151   Bibl. Besso Roma)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


     ( N.M.Torelli -1725  pp. 26-29)

 

 

 

 

 

 

GREGORIO XIII- 1575

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(Acquerello- 1619-  tratto dal “Libro dei Miracoli” p.154   Bibl. Besso Roma)

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(T. Bandoni 1636 pp. 32 - 33)

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(N.M.Torelli 1725 pp. 31-34)

 

 

 

Giuseppe Paris - 1587

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( T. Bandoni 1631 pp. 105 e 106)

 

 

Nell’anno 1587 . Giuseppe Paris  Romano huomo di gran negotij , ancorchè con ogni diligenza si governasse ne i suoi affari, nulla di meno venne in fallimento, et in gran povertà, et essendo per la malinconia caduto ammalato, e spedito da Medici, chiamava la Madonna della Quercia, che gli volesse porgere aiuto in quello estremo bisogno, e sentiva maggior pena di non poter sodisfar a i suoi creditori, che del suo male; ma la Vergine Santa gli mandò in visione un Angelo , così  gli parve, consolandolo, e dandogli buona speranza della salute corporale, e che in Messina gli era morto un suo Parente carnale, il quale l’haveva lassato herede di tutto il suo havere, e destandosi conobbe che era vero, che era sanato, e ricevé lettere del seguito dell’heredità lasciatagli; onde in memoria di tanto benefitio portò il suo voto dipinto in tela, et un Angelo che gli stà da capo al letto, e questo fu l’anno 1587

 

 

 

 

 

 

 

Giovanni Casuri - 1589

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


E l’anno 1589 , Giovanni Casuri Cipriotto stando in Roma ammalato di febbre, e quel che è peggio se gli era rotta una vena del petto, che del continuo mandava fuori gran copia di sangue, talchè era spedita la sua salute corporale e non poteva più tornare con i medicamenti in stato di sanità. Doppo che fu communicato per viatico, e giè tenuto per moribondo, da un amico suo fu esortato, che si raccommandasse alla Madonna della Quercia, più tosto per la salute dell’anima , che del corpo: et detto  Giovanni si sentì accendere, et infiammare il cuore di una gran divotione, raccommandandosi alla detta Madonna. Cosa di stupore , che la notte dormendo si didde comparire avanti la Madonna vestita di bianco, la quale chiamandolo per nime gli disse: io son quella dalla quale speri la sanità e però sono venuta qua per sanarti; destandosi si ritrovò sano, e raccontò la visione con infinita allegrezza a i suoi di casa e per certezza del fatto si vidde sano senza male alcuno uscito del letto con maggior forza di prima, e portò il suo  voto dipinto in una tavola con la sopradetta relatione.

 

 ( Bandoni 1631 pp. 114 - 115)

 

 

Mons. Pascaruccio - 1594

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 


( A.S.M:Q.  Vol. 113 c. 31)

Ricordo come questo di 30 di ottobre fu portato un calice tutto d’argento da Monsignor Pascaruccio  Canonico di Santa Maria Maggiore di Roma il quale l’ha portato per voto.

 

Cardinale Sfrondati  - 1595

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 


(N.M. Torelli 1725 p. 44)

 

 

Cardinale Alessandro Peretti Mont’Alto      1595

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(N.M. Torelli 1725 p. 45-46)

 

 

Marc’Antonio Colonna – 1597

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(N.M.Torelli 1725 p.52)

 

 

 

 

 

 

Cardinal Andrea Peretti - 1604

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(N.M.Torelli 1725 p.46)

 

 

Michele Peretti ed Anna Maria Cesi - 1610

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(N.M.Torelli 1725 p.54-55)

 

Lelio Bussi - 1616

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( T.  Bandoni 1628 p.154)

 

 

 

Panfilio Panfili e Casa  Panfili- 1620

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

(N.M.Torelli 1725 p.56-57)

 

 

 

 

GiovanBattista Antifassi

Uno dei Consoli della  Confraternita 

Madonna della Quercia dei Macellai di Roma

1625

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(A.S.M.Q. vol .113 c. 62v)

Ricordo come  il signor GiovanBattista Antifassi  macellaio di Nostro Signore con li suoi compagni Consoli alli 16 di settembre 1625 mandarono uno paliotto di raso bianco fiorato con la mantellina essendo priore il padre maestro padre Domenico  Francucci quale in breve morì poco doppo alli 11 di ottobre et sagrestano il padre fra Tomaso Bandoni da Lucca

 

 

Domenico di Francesco - 1627

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(T.Bandoni 1631p.147)

 

A li 5 di giugno 1628 . Domenico di Francesco dalla Città di Castello, servitore del signor Francesco Bianchini in Roma in casa di Monsignor  Acquaviva, del mese d’Agosto passato, andando di notte per servitio del padrone fu affrontato da due , et all’improviso uno di quelli gli tirò una stoccata nel ventre a mano manca, che passando da una banda all’altra, con grand’effusione di sangue, stava in termine di essalar l’anima, in tanto pericolo si raccommandò alla Madonna della Quercia, la quale al solito misericordiosa gli concesse la sanità, portando esso il suo voto con la sopradetta relatione.

 

 
Giacomo Lauro - 1629

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(T. Bandoni 1634 p. 6)

 

Nel medesimo giorno [ 15 settembre 1629] Iacomo Lauro romano, essendo stato ammalato di febbre maligna in modo tale, che fattosi collegio di Medici , non li davano di vita più di doi, o tre giorni, e stando quasi che agonizante, mentre era esortato al ben morire, si ricordò della Madonna della Quercia, alla quale si raccomandò di tutto cuore. Et appena hebbe detto alcune devote parole, che se li partì incontinente tutto il male e li dolori eccessivi, che prima sentiva e con maggior forze venne egli medesimo con la sua moglie a portare il voto dando la presente relatione.

 

 

 
Egidio Soloni ed Antonio Scanchelino 1630

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(T.Bandoni 1634 p. 66)

 

A di 4 giugno 1630. Successe in Roma un fatto degno d’essere notato a doi profumieri, uno detto Egidio Soloni e l’altro Antonio Scanchelino, quali stando nella loro bottega, successe una questione, uno di quelli fuggì nella loro bottega e detti profumieri si misero di mezo per spartire, ma ambedoi furono feriti in testa con una coltellata per uno, di maniera che rimasero in terra come morti con pericolo gravissimo. Si votirno Egidio e la sua moglie, con il suo compagno feriti alla Madonna della Quercia, dalla quale ambedoi riceverno la sanità e portorno il voto dipinto con la sudetta relatione.

 

 

URBANO VIII- 1630

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(N.M.Torelli 1725 p. 37)

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(A.S.M.Q. Vol. 113 c. 70)

 

In questo tempo[ 1631 ] si fece il Giubileo in chiesa nostra concesso da Nostro Signore Urbano 8° per tre mesi , settembre, ottobre, e novembre e poi fu concesso per tre altri mesi

 

Giovan Antonio Garofoli - 1632

 

 

 

D.     “Il sig. Giovan Antonio Garofoli romano sottocopista del serenissimo di Parma si ritrovava con dolori ecessi­vi di podagra. Si raccomandò a questa Vergine Santissima e ricevè la gratia e mai più patì di quel male, e portò il voto[ 20 Dicembre 1632] ".

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( Acquerello- 1686- tratto dal “Libro dei Miracoli” p.177  Bibl. Besso Roma)

 

  

 

Antonio della Porta - 1633

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(T. Bandoni 1634 p. 120)

 

A di 29 di giugno 1633. Antonio della Porta setaiolo, habitante in Roma, mutando nel mese di gennaro il vino, venne il facchino con il barile pieno e salito sopra la scaletta, ch’era alquanto alta, stando la botte sopra altre botte; nel voler rivoltare il detto barile si rovesciò l’imbottatore, e cascando detto barile così pieno a piombo diede sopra la testa di detto Antonio, con tant’impeto che lo fece cadere come morto, e da tutti giudicato tale, era tenuto spedito havendolo ancora ferito malamente. Si racommandò alla Madonna della Quercia et ottenne il compimento del suo desiderio, come appare per voto e relatione da lui mandata.

  

 

 

Donna Felice di Vittorio - 1633

 

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

(T. Bandoni 1634 p. 123)

 

Nel medesimo giorno[ 9 luglio 1633] Arcangelo di Vincenzo viterbese portò un voto a questa santa Casa, e narrò come era mandato a posta da Felice di Vittorio, suocera di Giovannino macellaro in Roma , nella contrada di Panico habitante, quale era per una gratia riceuta da questa S.Vergine. Haveva questa donna una mano malamente accolta, onde sgonfiandosi apparvero due bocche di dove usciva materia putrida, e del continuo la medicavano doi medici, ne si sentiva per doi mesi continui meglioramento alcuno.

E per quanto si vedeva si dubitava  non la dovesse perdere, poiché il male era velenoso con pericolo ancora di guastar l’altre membra del corpo.

Si raccommandò a questa Vergine e di subito cominciò si rattamente a megliorare che in breve restò del tutto sana senza segno alcuno.

 

 

 

 

 

 

Carlo Gorone - 1633

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(T.Bandoni  1636 p. 138)

 

 

Bernardino Nari  - 1633

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(T.Bandoni 1636 pp.118 e 119)

 

 

 

 

Giovanni Battista Tarsi - 1633

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(T. Bandoni 1636 pp.120-121)

 

 

 

 

 

 

 

 

 Francesco Alvari - 1634

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( T. Bandoni 1636 p.161)

 

 

Donna Giovanna Vignani - 1635

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( T.Bandoni 1636 p.163)

 

 

Carlo Colonna e famiglia Colonna - 1635

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(N.M. Torelli 1725 pp.52 e 53)

 

 

 

 

 

 

 

Don Michel Angelo Branca - 1641

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( A.Borzacchi  p. 249)

 

 

Girolamo Carabelli - 1642

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( A.S.M.Q. Vol.113 c.79v)

 

A di 19 di Maggio 1642

Dal Signor Girolamo Carabelli romano fu mandato da Roma una pianeta di damasco bianco di Napoli con trina d’oro; fodarata di tafettà rosso per una gratia ricevuta dalla Vergine della Quercia le quale conceda a detto signore longhezza di vita

 

 

Giuseppe Salundi - 1646

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(N.M. Torelli 1725 pp. 328-329)

 

 

Gentiluomini romani - 1646

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(A.S.M.Q.Vol.113 c.80)

 

A di 23 d’ottobre 1652 furono dati al altare della Madonna due vasetti d’argento con i suoi fioretti di seta rossi di valuta scudi quindici in circa per grazie ricevute d’alcuni gentil huomini Romani che vennero per rendimento di grazie come si vede registrato nel libro d’entrata e uscita della sagrestia

 

 

INNOCENZO X- 1653

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

(N.M.Torelli 1725 p.38)

 

 

Terenzio Coradini - 1657

Casella di testo:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 

 


(A. Borzacchi pp. 260-261)

 

Antonio Martignani - 1658

 

 
  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(A.Borzacchi p. 261)

 

 

 GiovanGiacomo Grappolino - 1661

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(Museo “ Ex Voto” Tav.160)

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(A.S.M.Q. Vol.127 c.10v)

 

Giovan Giacomo Grappolino romano d’anni cinquanta nell’anno 1661 del mese d’ottobre s’ammalò di febre maligna con pericolo evidente di vita anzi spedito da tre medici principali di Roma in particolare Mattheo Paris medico hoggi della famiglia di Nostro Signore,la sera ch’entrava nel 14 li medici dissero che la mattina all’alba dovea render l’anima a Dio, la notte fu persuaso da certe persone devote che dovesse prendere sul brodo un poco del legno della quercia di questa Beatissima Vergine, lo prese e sua moglie e tutti di casa fecero voto alla Beatissima Vergine di presentarsi a questa chiesa.

Prese un poco di sonno , che non havea potuto dormir mai in tutta  la sua malattia et sll’hora li comparve una bellissima donna ( che si crede esser stata la Beatissima Vergine ) che li disse :  urinate che già havete ricevuto la gratia della vostra salute , e subbito chiamò gente di casa, dove prima non havea potuto urinare, urinò in grandissima quantità e subbito gli passò la  febre, di maniera che la mattina seguente li medici domandarono alli vicini se era morto, e dicendoli che stavo bene si stupivano e entrorno e ritrovorno che stavo senza febre con stupore loro grande et in fede della verità io mi sono sottoscritto di propria mano. Hoggi li 12 maggio 1662

Io Jacomo Grappolino confermo quanto di sopra con giuramento mano propria

Io fra Raimondo Penelli maestro dei novitij fui presente

Io Michele Nardini fui testimonio quanto di sopra mano propria

Io fra Vincenzo Poerio Sacrestano maggiore ho scritto tutto ciò

 

 

 

 

 

 

 

Signora contessa Vittiman- 1661

   

 
 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( V. Malanotte pp. 220-221)

 

          

 

 

 

 

 

 

 

Cardinale Baccio Adobrandini - 1662

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( N.M.Torelli 1725 p. 47)

 

Domenico Favari - 1663

 

        Nel mese di Settembre alli 16 1663 tempo di fiera nella quale vennero li sbirri di Monsignor Governatore e dell'Em.mo vescovo Cardinal Brancaccia fu da questi pigliato prigione uno che andava rubbando per la fiera nella quale si ritrovorno i soldati del Sig. Colonnello Turriti, e del capitano della militia uno de quali havendo a dishonore che si fusse fatto prigione uno, che da lui spalleggiato si voltò contro li sbirri e volse stringer la spada, ciò veduto da uno sbirro del Governatore strinse per tirarli una archibuciata quale non prese et in un medemo tempo sgrida ad uno sbirro dei caporale, che tiri come tirò e colse ad un soldato chiamato Domenico Favari romano nelle spalle il quale subito gridò Vergine della Quercia e S. Antonio mio avvocato aiutatemi et ecco maraviglia grande poichè si viddero tre palle tutte e 3 insieme cascarli a suoi piedi nell'istesso luogho una grossa e dui piccole, quali hebbe in mano il P. sagrestano il P. lettore Fra Vincenzo Poerio, il detto soldato venne subito corse in chiesa in tempo che li frati uscivono alla salve, e spogliatosi delle vesti si viddero bucate con tre bughi e levata la carniscia nella carne vi erano 3 lividure una che fu la palla maggiore nelli lombi sul mezzo che quella sola doveva ucciderlo, l'altra sul mezzo delle spalle e l'altra nel braccio, domandatoli si sentiva dolore rispose; poco. Ringraziando la B. Vergine andò a casa e di li a tre giorni portò il voto dipinto in una tavola, è anco da notarsi che il tiro fu fatto tra molta gente, e poteva far molto male e per gratia della Madonna non fece altro

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


                        ( Acquerello- 1686- tratto dal “Libro dei Miracoli” p.77  Bibl. Besso Roma)

 

 

Belardino Cerroni e Laudonia Pantezzi 1664

 
  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(A.S.M.Q. Vol.127  c.12)

 

A di 13 maggio 1664

Comparve qui in chiesa la signora Laudonia Pantezi romana moglie del signor Belardino Cerroni, in compagnia del quale raccontò come suo marito fu ammalato con febre maligna disperato da medici, per il che si raccomandò a questa Beatissima Vergine;  e pigliò un poco del legno della quercia cioè l’acqua nel legno infusa, e lo votò alla Madonna per visitarla, e subito cominciò a megliorare et in breve ricuperò la sanità.

Nel voto fatto di visitare la Madonna hebbe nella mente proposito di domandare alla Madonna, come fosse in questo luogo, la prole tanto desiderata et in tanti anni stata col marito privata e tra tre mesi doppo il suo proposito concepì la prole e partorì felicemente . Il tutto demandò gratia di questa Santissima Vergine

 

Maria  Ugolini - 1665

 
 

 

 

 

 

 

 

 


(A.S.M.Q.Vol.127 c.13)

A di 13 settembre 1665

Maria di Antonio Ugolini da habitante in Roma è comparsa qui in questa chiesa dicendo di essere venuta per voto fatto per haver riceuto gratia d’esser risanata d’un ginocchio che la rendeva stroppiata e caminava solo a forza di stampelle per un mese, il male era incurabile poiché con haver fatto molti rimedij e speso con cirusici,  niente gli giovava. Solo doppo d’esser invotita alla Madonna s’è liberata in breve tra quindici  giorni

 

Cristofaro Zuccarini- 1665

   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


                          ( Acquerello- 1686- tratto dal “Libro dei Miracoli” p.211  Bibl. Besso Roma)

 

 

 
Agostino Chigi- 1666

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

( N.M.Torelli 1725 p. 58)

 

 

Girolama Simoncini - 1667

 
 


 

 

 

 

 

 

 

( A.S.M.Q. Vol. 127  c.15v)

 

Nel Medesimo giorno [30 maggio 1667] comparve donna Girolama di Gasparre Simoncini  suo marito e narrò come negli anni passati in Roma in tempo di peste venne appestata ma non si manifestò e fu curata da suo marito, si raccomandò alla Madonna che la liberasse, come anco raccomandò che non fosse appestato il marito et il suo figlio, e ricevè la gratia per se e per gl’altri et hoggi tutte tre sono venuti conforme il voto all’hora fatto a visitare e render gratie a questa Santissima Vergine

 

 

Filippo Fedi- 1670

 

 

Il Sig. Filippo Fedi romano li 28 di aggio dell'anno 1670, vicino a Monte Romano nel fosso detto il Biedano, fu assallito da 4 assassini, quali lo levorno furiosamente da cavallo e legatolo assieme con un huomo che era seco, li levorno un horiolo d'argento, l'armi e tutto il denaro che haveva adosso, e già risoluti di torli la vita; in si gran pericolo invocò raccomandandosi alla B. Vergine della Quercia e subito da fierissimi leoni che sembravano si mutorno in mansuetissimi agnelli, li sciolsero e cortesemente li restituirno tutto ciò che li havevano tolto; e fu a portare il voto in segno della gratia ricevuta da questa Santissima Vergine".

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


                          ( Acquerello- 1686- tratto dal “Libro dei Miracoli” p.201  Bibl. Besso Roma)

 

 

 

                                                                                                                                                    

 

 

 Principe e Principessa Giustiniani- 1670

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( N.M.Torelli 1725 p. 55)

 

 

 

 
Principe e Principessa Borghesi- 1677

 

                      

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

( N.M.Torelli 1725 p. 55)

 

 

 

 

 

Francesco Roselli- 1677

 

 

 
 


             

 

 

 

 

 

 

 

(A.S.M.Q.  Vol.127 c.17)

 

3 maggio 1677

Venne a render gratie Francesco Roselli romano havendo invocato con suo voto l’agiuto della Beatissima Vergine restò subito libero da una sua infermità detta eritica portò il voto d’argento , et una tovaglia d’altare alla Madonna

 

 

Giuseppe Lazarino - 1679

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

( A.S.M.Q. Vol.127 c.17v)

 

Nel mese di marzo 1679 Giuseppe Lazarino da Cascia accasato in Roma essendo cascato in infermità di febre maligna continua per giorni venti disperato da’ medici in estremo di sua vita raccomandandosi alla Beatissima Vergine della Quercia di Viterbo ricevuto in una bevanda un poco di legno della sua Quercia in breve ricuperò la perfetta sanità, a di 12 giugno di detto anno venne alla sua chiesa a render gratia a detta Beatissima Vergine lasciandoci il voto in  quadretto tondo con la sua effigie d’argento.

Io fra Raymondo Cigno sacristano mano propria

 

 

 

 

Teresa Abbati- 1685

 

Casella di testo:  












        

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 


(V. Peroni  pp.238- 239)

 

Anna Maria Wlerico- 1692

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 


( A.S.M.Q. Vol.127  c.25v)

 

A di 22 Aprile 1692

Comparve in questa chiesa Giuseppe Wlerico zuizero della Guardia di Sua Santità con una figliola detta Anna Maria di età di anni dieci in circa, quale essendo stata cinq’anni in circa stroppiata e attratta non potendo camminare senza l’aiuto d’una stampella doppo haver usato tutti i mezzi possibili e i medicamenti imaginabili finalmente havendo fatto il voto a questa Beatissima Vergine ne restò affatto libera portando detta stampella per miracolo a questa Beatissima Vergine. In fede di che

Fra Antonino Borzacchi lettore e sacrestano

Giovanni Battista Domini- 1697

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(A.S.M.Q.  Vol. 127 c. 28v)

 

A di 27 ottobre 1697

Il signor Giovanni Battista Domini da Ponsano habitante in Roma, speziale del Santo Spirito havendo una infermità di febre sottile con dolore nel petto giudicata pericolosa, si raccomandò alla Santissima Vergine della Quercia se era per bene dell’anima sua gli volesse far la grazia. Per lo spazio di sei mesi hebbe la grazia della sanità con venire a visitare la Santissima Vergina et lasciò il voto d’argento

 

 

Principe Domenico Rospigliosi e famiglia 1701

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( A.S.M.Q. Vol.127 c.30)

 

A di 30 maggio 1701

Viene a visitare a questa Santissima Imagine il signor principe Rospigliosi con la signora principessa sua consorte, due principi figli et tre figlie femmine due zitelle et la signora duchessa Salviati con il signor duca consorte et tutta la corte: et sono venuti per voto che fecero alla Santissima Vergine per la sanità havuta da questa Santissima Vergine il signor principe don Domenico primogenito del detto signor principe, come ancora la signora scposa Salviati sua figlia et fecero voto che venissero tutti

 

 

Maddalena Guerrini - 1703

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 


(A.S.M.Q. Vol.127 c.31v)

 

A di 15 settembre 1703

            Maddalena Guerrini romana essendo assalita da atrocissimi dolori artatici, da medici giudicata dover restare affatto stroppia, raccomandandosi di vivo cuore a questa Beatissima Vergine, guarì perfettamente e libera portò in persona il suo voto questo dì 15 settembre 1703

Fra Angelo Maria Cavallucci sagrestano maggiore mano propria

 

Maria Barbara Ponti - 1706

 
 

 

 

 


( A.S.M.Q. Vol. 127 c.34)

A di 29 maggio 1706

               Maria Barbara Ponti romana guarì d’una fistola in un occhio doppo l’infirmità di quattro mesi

Fra Angelo Maria Cavallucci sagrestano maggiore

 

Francesco Nuti -  1707

 
 

 

 

 

 

 

 


( A.S.M.Q. Vol.127 c. 34v)

A di 20 Giugno 1707. Il Signor Francesco Nutij romano, doppo longa infermità di otto mesi continui, per la quale restava quasi privo di respiro aggravandolo asma continua, spedito già da’ medici, né trovando rimedio al suo male, s’avvotì alla Beatissima Vergine promettendo venire con l’offerta a questo santuario, in breve restò sano; e nel sudetto giorno venne a sodisfare il suo voto portando due piastre in dono alla Beatissima Vergine

Fra Giovan Antonio Mannelli sagrestano maggiore

 

Camilla di Francesco 1708

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( A.S.M.Q. Vol. 127 c.41)

 

A di 18 aprile 1708

Venne a questa chiesa a render gratie alla Beatissima Vergine Camilla di Francesco romana, per esser stata liberata per l’intercessione della Madonna Santissima da un’infermità gravissima di gambe, che per cinque anni continui putrefacendosi con estremo dolore arrivarono tre piaghe a consumare le carni fino all’osso, ne trovando rimedio alcuno  fece voto di venire a visitare la Santa Imagine della Beatissima Vergine sopra la Quercia, et in breve tempo restò sana in modo che non potendo prima levarsi di letto, doppo fatto il voto, non solo risanò perfettamente, ma potè altresì venire da Roma a piedi e rendere le dovute gratie.

Il fatto raccontò in presenza del signor Angelo de Santis da Bagnaia e di Giacomo d’Antonio da Bagnaia, del medesimo reverendo  padre Sottopriore fra Angelo Maria Crispoldi, del padre lettore fra Domenico Busatti  domenicani, che si sottoscrissero e d’Arcangelo  Bramini da Ronciglione.

In Fede

Fra Giovan Antonio Manelli  sagrestano maggiore mano propria

Io fra Angelo Maria Crispoldi suppriore attesto come sopra mano propria

Io fra Domenico Maria Busatti attesto come sopra manu propria

Io Angelo de Santis attesto come sopra mano propria

Io Giacomo di Antonio attesto come sopra mano propria

 

 

Bartolomeo Diamantini -  1708

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(A.S.M.Q. Vol.127 c.48)

 

A di 7 settembre 1708

Io Bartolomeo Diamantini umilissimo servo di questa Beatissima Vergine della Cerqua di Viterbo ritrovandomi infermo con un male cattivo detto carbonchio in un occhio manco con pericolo assai di morte e in atto di perdere detto occhio mi raccomandai alla Beatissima Vergine e mi fece la gratia che per la disgratia mi trovo lochio libero della vista e in segno di ciò ci o portato dui ochi di argento.

Io Bartolomeo Diamantini romano umilissimo servo di questa Beatissima Vergine mano propria a di 2 aprile 1709

Io Mario Morelli fui presente come sopra mano propria

Io Gioseppe Giordani fui presente quanto di sopra

Io fra Angelo Maria Crispoldi sottopriore e sagrestano maggiore mano propria

 

 

 

 

 

 

Signora marchesa Nari -  1708

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( A.S.M.Q. Vol.356 c. 21)

 

A di 30 Aprile 1708. Fu mandato in dono dalla signora marchesa Nari da Roma un paliotto con la bandinella di damasco rosso broccato, e guarnito d’argento con latri lavori di fiori di seta per l’Altare della Beatissima Vergine, dalla quale haveva ricevute gratie, che non manifestò

 

 

Principe Augusto Chigi -  1708

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(A.S.M.Vol.356 c.21v)

 

 

Nel seguente mese d’ottobre , mandò il signor Prencipe don Augusto Chigi da Roma sei candelieri grandi d’argento al peso di libre dieci in circa l’uno, et un reliquiario fatto fare dal medesimo a posta per collocare la sopradetta reliquia della Santissima Croce; et il dono fu per havere ottenuto varie gratie dalla Beatissima Vergine, tra le quali fu il risanare da una pericolosa e fastidiosissima infermità

 

 

 

 

 

 

 

Margherita Diamantini -  1709

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(A.S.M.Q. Vol.127 c.50)

 

 

 

 

 

 

A di 30 decembre 1709

La signora Margarita Diamantini romana andando in calesse, all’improviso postosi in fuga il cavallo, né potendolo in verun conto ritenere, correva a velocissima corsa in contro alla morte, mentre uscitegli già di mano le redini non poteva più regerlo, e per la velocità del corso caduta in terra si trovò sotto le rote del calesse.

 Ma nel cadere ricorse et invocò l’agiuto di questa Beatissima Vergine, e dalla medesima fu preservata non solo dalla morte, che gli soprastava, ma anche liberata da ogni nocumento, mentre restò affatto illesa, senza alcun danno .

Mandò da Roma la gratia dipinta in tela.

Fra Angelo Maria Crispoldi sagrestano maggiore mano propria

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Giovan Nicola Piazzani -  1709

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

( A.S.M.Q.Vol.127 c.49)

 

 

 

A di 8 giugno 1709

                 Venne a render grazie a questa Beatissima Vergine da Roma Francesca del quondam Francesco Del Moro romano, per esser stato liberato dalla Beatissima Vergine da infermità d’occhi GiovanNicola Piazzani, il quale per havercidentro dua perle gli rendevano impossibile il poterci in alcun modo vedere, per il che era forzato tenerli sempre chiusi, o cuperti dalle proprie mani, dandogli oltremodo fastidio il destro; fu curato per lo spazio di dicidotto mesi da’ medici e chirurghi di Roma senza poter ricevere alcun sollievo, non che la vista; fu raccomandato dalla sudetta Francesca a questa Beatissima Vergine.

                E subito fatto il voto di esserci in persona a visitarla, subito guarì e perfettamente riebbe la vista e sparirono dalle pupille le due macchie, chiamate perle; si portò in persona a questa Vergine e lasciò un paio d’occhi d’argento in segno della grazia riceuta, e la raccontò alla presenza delle persone qui sottoscritte e d’altri.

Io Santi Rosa fui presente e afermo come sopra mano propria

Segno di + di Leonardo d’Ercolano , il quale fu presente

Fra Angelo Maria Crispoldi sottopriore e sagrestano maggiore confermo quanto sopra 

 

 

 

 

 

 

 

Bartolomeo del Mare -  1711

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( A.S.M.Q.Vol.127 c. 53v)

A di 7 marzo 1711

Io Bartolomeo del Mare ritrovandomi sorpreso da un accidente popletico per il quale stiedi tramortito mezo quarto dora, nel qual tempo fui avotito dalla mia sorella alla Beatissima Vergine della Quercia e subbito ritornando in me mi ritrovai libbro senza difetto alcuno et in questo giorno sono venuto a sodisfare il voto.

Io Bartolomeo del Mare romano mano propria

Fra Angelo Maria Crispoldi sagrestano maggiore mano propria

 

 

Nicola Decìna -  1711

 
 

 

 

 

 

 

 

 


( A.S.M.Q.Vol.356 c.23)

 

                         A di 26 maggio 1711: il signor Nicola Decina romano mercante di cuperte di lana, portò una tavoletta lunga un palmo e mezzo in circa con fondo di taffetà negro con tre pezzi d’argento, cioè in uno la Beatissima Vergine sopra alcune nuvole, nell’altro due occhi e il terzo con una cartella con le parole P.G.R. perché era diventato affatto cieco, e doppo essersi raccomandato alla Beata Vergine haveva principiato a riacquistare la vista e sperando dalla Beatissima Vergine il totale riacquisto della vista, in segno di ringraziamento portò la detta tavoletta.

 

 

 

Francesco Ruggieri -  1713

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(A.S.M.Q.Vol.127c.33)

 

Giugno 1713

A di 8 detto Francesco Ruggieri romano  cascò da un albero, e si slocò lumero. Et per quanti rimedi gli sono stati aplicati, tucti in vano. Finalmente si raccomandò a questa Vergine Beatissima e ottenne la gratia. Et ha portato in rendimento di gratie un voto piccolo d’argento.

Fra felice Geromini sagrestano maggiore

 

 

 

Marta Nuzzi -  1713

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(A.S.M.Q. Vol.127  c.33v)

 

Dicembre 1713

Marta Nuzi romana trovandosi gravemente inferma di febre maligna; il figlio la raccomandò alla Madonna Santissima della Quercia, dalla quale otenne le sanità.

In rendimento di grazia ha portato il voto in tavole

Fra Felice Geromini sagrestano maggiore

 

 

 

 

 

 

 

Giuseppe Faliberti -  1714

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( N.M.Torelli 1725 p. 257)

 

 

 

Anna Buzzini -  1715

 

 
 

 

 

 

 

 

 


( A.S.M.Q.Vol.127 c. 60)

 

Ottobre 1715

La signora Anna Buzini romana doppo esser stata per quattordici mesi idropica senza haver riceuto alcun giovamento dalli moltissimi medicamenti ordinatigli da’ medici, alla fine raccomandatasi a questa Beatissima Vergine della Quercia perfettamente guarì, et questo giorno primo ottobre 1715 mandò la grazia dipinta in tela.

Fra Angelo maria Crispoldi sagrestano maggiore mano propria

 

 

 

 

Figlio di Caterina Nicolossi -  1717

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(A.S.M.Q. Vol.127 c.61 )

 

Caterina Nicolossi di Roma ritrovandosi un figlio di cattivi costumi e scapestrato, né giovando l’ammonizioni, riprensioni, et avvisi della madre per fargli mutare costumi; lo raccomandò alla Beatissima Vergine della Quercia, et in breve divenne morigerato. In contrasegno della grazia ottenuta, in questo giorno 27 gennaro ha mandato a ringraziare la Beatissima Vergine con ferma speranza che farà diventarglilo sempre megliore; et ha mandato ancora un voto dipinto in tavola.

Fra Angelo Maria Crispoldi sagrestano maggiore mano propria

 

 

 

Carlo Paolini e Andrea Bologni -  1718

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(N.M.Torelli 1725 p.181)

 

 

Carlo Paolino -  1718

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( A.S.M.Q.Vol.127 c.62v)

 

Carlo Paolino da Roma d’anni quarantasette, essendo aggravato d’una febre maligna e gia spedito dalli medici, et ricevuti  tutti li Santissimi Sacramenti, ricorse in tal necessità sua moglie signora Cattarina a questa Madre Santissima con dargli a bevere in un cucchiaro della polvere dell legno di questo Santuario, principiò a migliorare et in breve sanò. In questo giorno di 10 giugno si portò a ringraziare la Madonna Santissima et ha portato un voto picciolo d’argento del 1718.

Fra Innocenzo Gorizutti sagrestano maggiore

 

Caterina Cellerini -  1718

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(A.S.M.Q.Vol.127 c.63v )

 

A di 20 luglio 1718

La signora Catterina Cellerini romana ritrovandosi gravida et non potendo in conto alcuno partorire per essersi attraversata la creatura, gia stimata pericolosissima la sua vita da Mediciet altri, ricevutitutti li Sagramenti con raccomandarsi con viva fede a questa gran Madre della Quercia, immediatamente pertorì.

E fu a rendere gratia il suddetto giorno con portare un voto d’argento in figura sua di paoli tre alla  valsuta del medesimo.

Fra Innocenzo Gorizutti sagrestano maggiore mano propria

 

 

Sconosciuto romano -  1719

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( A.S.M.Q. Vol.127 c.65)

 

A di 20 giugno 1719

In  Roma essendo stata nel mese d’aprile del suddetto anno carcerata una persona, che non vuole esser nominata, con gran violenza, e con animo del suo avversario di farla macerare per molto tempo nelle carceri, quella facendo ricorso con gran fede alla protettione della Beatissima Vergine della Quercia con animo di farli un voto d’argento , in un subito fu esaudita percé il suo avversario contro l’aspettatione d’ognuno non solo si cambiò di proposito con togliersi l’animo contrario, che gli portava, ma in oltre procurò la scarceratione di quella , come in fatto subito eseguì. E se ne venne nel suddetto giorno in questa chiesa a portare il voto , e fece le sue devotioni

Fra Antonino Borione sagrestano maggiore mano propria

 

 

 

 

Teresia Zimini -  1726

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( A.S.M.Q. Vol.356  c. 29v)

 

A di 4 maggio 1726

La Signora Teresia Zimini da Orvieto maritata in Roma col signor Francesco Zimini ricamatore, per una grazia ricevuta donò una copertina per la pisside dell Santissimo Sagramento ricamata d’oro apprezzata scudi quatro.

 

 

Giacomo Panini - 1726

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( A.S.M.Q. Vol.127 c. 69v )

 

A di 9 decembre 1726

Giacomo da Roma, figlio unico del signor Francesco Panini, aggravato di febre maligna, spedito da medici,  il padre piangendo de lui perdita, applicando con viva fede le preci  a questa Beatissima Vergine, ricevé la grazia nell medesimo tempo de sua perfetta salute.

 

 

 

Francesco Qualgiotti - 1727

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(A.S.M.Q. Vol.127 c.70)

 

Ottobre 1727

Francesco Qualgiotti da Roma d’anni sessantasette, essendo stato aggravato di mal di pietra per anni tre, e non potendo più resistere a tali atroci dolori, che il Signore guardi ognuno. Questo rissoluto di venir al taglio dell chirurgho, prima di tal funzione dispose di ricevere li Sagramenti, e poi con viva fede si raccomandò a questa Beatissima Vergine, quale gli riuscì in tal età di soffrir il taglio et nel medesimo tempo la sua perfetta salute, quale si portò personalmente a render le dovute grazie con haver lasciato il voto d’un quadro con tre grosse pietre

 

Elisabetta de Rossi - 1728

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 


( A.S.M.Q. Vol.127 c. 70v)

A di 20 aprile 1728

Elisabetta de Rossi da Roma d’anni cinquantadue, essendo stata aggravata da sciaticha con dolori acerbi per due anni et non potendo ricevere la gratia  di sua salute con tutta la virtù de signori medici, ricorse al fonte delle grazie che è la Madonna Santissima della Quercia immediatamente se ne guarì, quale si portò in persona propria a render le dovute grazie, lasciando un voto d’argento di paolo uno, et una messa.

 

 

Fhllipo Leoncini - 1729

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( A.S.M.Q. Vol.127 c. 70v)

 

A di 1729 16 maggio

Fhillipo Leoncini romano d’anni ventisette caduto d’una finestra di palmi quarantotto, invocando la Beatissima Vergine della Quercia restò illeso senza nocumento alcuno. Et in segno della gratia portossi da Roma a piedi scalzi , et fece dire tre messe. In fede di ciò

Fra Innocenzo Gorizutti sagrestano maggiore mano propria

 

 

Marta Leonardi - 1738

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


( A.S.M.Q. Vol.127 c.74) 

 

Marta Leonardi romana l’anno 1738 infermatasi e disperata da medici della salute, mentre già haveva perduto totalmente la vista, alla fine s’invotì a questa Santissima Vergine della Quercia et in termine di due giorni recuperò perfettamente la vista e la salute, venne a ringraziare la Beatissima Vergine e portò il voto.

Fra Giuseppe Maria Nervi sagrestano maggiore

 

 

 

 

Franco Ragonesi -  1944

 

Tra i tanti benefici che i devoti  ricevettero dalla Madonna durante la II guerra mondiale, una grazia particolare fu ottenuta da Franco Ragonesi.

Questo giovane si ritrovò  a passare per via Quattro Fontane a Roma il 23 marzo 1944,  giorno in cui i tedeschi fecero un rastrellamento come rappresaglia per l’attentato subito in via Rasella.

Con altri sfortunati fu rinchiuso in uno stanzone in via Tasso. Spogliato di tutto, gli rimaneva appesa al collo, legata con una cordicella, una medaglietta della Madonna della Quercia, che don Sante aveva donato a tutti i giovani della parrocchia e a tanti fedeli.

Tutta la notte pregò e baciò quell’Immagine chiedendo aiuto a Colei che gli abitanti della Quercia considerano la “loro” Madre Celeste.

La mattina seguente fu chiamato dal comandante tedesco che gli disse: Sei libero .

Franco fuggì di corsa da Roma e giunto a Viterbo, immediatamente, insieme alla madre, scalzi vennero al santuario a ringraziare colei che l’aveva salvato .

 

(ricordi personale di Mons. Sante Bagnaia)

  

Natalia Cucciarelli  -  1948

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(Bollettino Parrocchiale S.Pasqua 1960)

 

 

Madre di S.E. delegato Apostolico

in Palestina - 1952

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


(Bollettino Parrocchiale agosto 1960)

 

 

 

 

Marcoccia Maria e Ilaria Belleza 

 1960

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 


(Bollettino Parrocchiale agosto 1960)