Ci sono però da fare alcune osservazioni a quanto scritto dal Monti, ricavate da molti altri documenti consultati.

Da una lite tra il Comune di Viterbo ed il Convento della Madonna della Quercia, circa la libertà dal dazio della " Foglietta" [ nome dato a circa mezzo litro di vino] e della " porchetta" risulta che:

1. E'vero che Leone X con un breve datato XII gennaio 1516 aveva spostato la fiera di Settembre a Maggio e aveva permesso che fosse fatta sia a Campo Graziano come a Viterbo, ma successivamente volle con un altro breve del 3 agosto 1520 che la fiera fosse effettuata solamente a campo Graziano :

" LEO P.P. X

Dilecti Filii Salutem, & Apostolicam Benedictionem.

Licet per alias nostras Litteras in forma Brevis Sub data. XII Januarii MDXVI.

Quod Nundinas per decern dies Kalendis Septembris singulis annis juxta concessionem Julii Secundi Vobis concerssas non per decem dies, sed per quindecim ante Festum Pentecostes inchoandas, & per quindecim dies post ipsum Festum finiendas non solum in ista nostra Civitate, verum etiam in campo Gratiani prope Ecclesiam Sanctae Mariae de Quercu, & alias juxta feriem Litteratum Julii praefati prorogaverimus concesserimusque; Tamen ut nuper Nobis per homines exponi fecistis ;

Intelleximus , quod hujusmodi Nundinae si sicut praemittitur celebrentur non in utilitatem , sed maximum damnum redire noscuntur; Nam dum Mercatores hac nancta occasione, quia sine solutione Gabellae Merces in Civitatem ipsam afferre posse cognoscunt etiam ex longinquis partibus advenctas non Nundinarum grascia; sed ut Viterbii toto anni tempore eas vendant, his diebus in ipsam Civitatem immittunt, & sic fraus sit, & damnum Gabellisvestris ingeratur; Proinde super hoc de aliquo opportuno remedio providere dignaremur humiliter supplicari fecistis.

Nos itaque indemnitati Vestrae procedere volentes hujusmodi supplicationibus inclinati harum feriem dictas Litteras earum tenores, & continentias praesentibus pro sufficienter expressis habentes ;

Auctoritate Apostolica tenore praesentium statuimus, & ordinamus, quod de caetero perpetuis futuris temporibus dictae Nundinae non in Civitate Viterbien. Sed in dicto Campo Gratiano, et ejus districtu , & per septem dies videlicet per duos ante , et quinque post dictum festum singulis annis dumtaxat celebrentur; Ita quod omnis, quae tempore Nundinarum hujusmodi in dicto campo , & illius Districtu deferentur, libere & absque alicujus Gabellae solutione, deferri , rendi, & inde asportari possint, ea vero, quae ex dicti nundinis aliunde advecta in istam Civitatem asportari contigerit, vino, & animalibus vivis exeptis; In quibus concessio alia facta locorum habeat solitae Gabellae subjaceant, & pro omnibus illis cujuscumque generis Merces ipsae, seu usualia fuerint debita Dohana solvatur, & solvi debeat.

Praedictis Licteris , & aliis in contrarium non obstantibus quibuscumque.

Datum Romae apud S. Petrum sub anulo Piscatoris die 3 Augusti MDXX, pontificatus Nostri Anno 8."

 

2. Spesso ci furono delle liti tra il Comune di Viterbo ed il Convento della Quercia per la libertà delle fiere da ogni tassa comunale, e sempre i frati riuscirono a spuntarla tanto che le Fiere della Quercia erano " libere e franche " come quelle di Farfa e di Senigallia.

  • A tal proposito esiste, in un volume dell’archivio della Basilica, una nota del 29 aprile del 1775 in cui è scritto:

    "…Noi sottoscritti e richiesti per la verità attestiamo anche col mezzo del nostro giuramento, che in occasione delle due fiere dette della Quercia che si fanno per la festività delle Pentecoste e rispettivamente per la festa di S.Matteo[21 settembre] di ciascun anno precedentemente dette feste e quando entra la franchigia, è stato sempre solito dalli padri dell'ordine di san Domenico del convento sotto detto titolo della Madonna Santissima della Quercia d’innalzare sopra il campanile della loro chiesa un’antica bandiera coll’arme di detto convento e coll’immagine della Madonna Santissima esponendola in tal forma alla pubblica vista di tutti, per denotare detta franchigia, ritenendola così inalzata, e non levandola se non doppo e immediatamente terminata la franchigia medesima e tutto ciò possiamo testimoniare per averlo veduto con li nostri propri occhi e per aver anche inteso dire ai nostri maggiori essersi in tal forma sempre praticato...

    [ firmato] Antonio Butij, Pietro Volpini, Benedetto Missini, Giacomo Martinozzi, Agostino Bracci, Gio.Francesco Rezzesi. F. Maria Borgassi " ( A.S.M.Q. vol. 506)

    I privilegi delle fiere furono scolpiti, il 28 dicembre del 1625, in due cartelli alla base del campanile sotto l’orologio; in essi è scritto:

    " La fiera che si dice di Settembre comincia libera ai 19 di detto mese et dura tutto il giorno di S. Francesco, che è alli 4 di Ottobre, come appare dal Breve di Clemente VIII spedito alli 3 di Luglio del 1598, senza differenza alcuna intorno alle franchigie et esenzioni delle due fiere di Maggio e di Settembre.

  • Tanto Gregorio XIII come Clemente VIII nelli loro amplissimi brevi vogliono che solo e nessun altro possa essere giudice competente se non Mons. Vescovo di Montefiascone o di Bagnorea o l’illustrissimo auditore di camera ",

    nel cartello di sinistra, e:

    "La fiera che si dice di Maggio comincia libera quattro giorni avanti la Pentecoste et dura 12 giorni doppo, non vi computandoci i giorni feriali in honore di Dio e dei Santi, come ampliamente consta per concessione dei Romani Pontefici et ultimamente per Breve di Gregorio XIII di felice memoria, spedito ai 9 di Settembre 1579 nell'anno ottavo del suo pontificato"

    in quello di destra.

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